Il wok cinese, grande dono dell'oriente
- Luca Priori
- 27 apr 2020
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 4 mag 2020
Molti secoli fa il popolo cinese, in relazione al repentino aumento della popolazione, iniziò a disboscare ampie superfici boschive col fine di ottenere campi per la coltivazione, sempre più necessaria. Similmente anche in cucina i cuochi si adattarono alle nuove esigenze di velocità; con tanta gente da sfamare si pensò di creare degli utensili che potessero cuocere assai velocemente le pietanze; il risultato fu l'invenzione di una particolare padellona da poter utilizzare con il minimo dispendio di energia, la cui resa in cottura fosse però assai marcata. In questo contesto storico, culturale e sociale vide la luce il wok, forma semisferica e base relativamente piccola, con il quale si scoprì la possibilità di saltare, rosolare e friggere molto agilmente. Applicando una griglia ai lati del wok si possono scolare i fritti e tenerli in caldo, recuperando il grasso di scolo; altresì è praticabile la cottura a vapore ponendo i cestelli di bambù. Insomma, estrema flessibilità! Questo strumento è entrato nelle case di tutti i cinesi, durante i secoli; appena giunto in occidente ci siamo resi conto di quanto fosse funzionale utilizzarlo nelle cotture veloci. Anche il materiale adoperato per la sua costruzione è cambiato durante i secoli, adattandosi alle nuove esigenze: i primi erano in ferro, oggi sono in ghisa leggera o alluminio teflonato, estremamente leggero. Un tempo i wok avevano forma unicamente semisferica, sicché, per utilizzarli, era necessario aggiungere un supporto; oggigiorno invece il fondo è piatto per potersi adattare agilmente ai moderni fornelli. Insomma, cucina veloce con massima resa!

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