Fricassea: volubile e gustosa. Il tacchino
- Luca Priori
- 8 lug 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 16 lug 2020
A-D-O-R-O: fricassea di tacchino!
E’ il caso di dire, in questo caso: come rischiare di rovinare irrimediabilmente un piatto se non si adottano tutte le accortezze necessarie.
E 4, negli ultimi mesi! Devo confessare che ho un trasporto particolarmente marcato per questo tipo di preparazione, che si abbina agilmente a molte pietanze, dalla carne alla verdura. Rossi d’uovo, limone (ed eventualmente qualche altro ingrediente) per una salsa d’accompagnamento che deve essere figlia della prontezza e della velocità.
Le reminiscenze sono francesi, relative solo quasi al termine: “fricasée”, partendo dal concetto di base della stufatura della carne, indica una particolare modalità di cottura degli alimenti (carne) in casseruola con del burro e vino, ai quali viene abbinata, in chiusura, una salsa-emulsione a base di rossi d’uovo e limone, rigorosamente amalgamata all’alimento a fuoco spento, dopo qualche secondo.
Il punto centrale sta proprio qui: la prontezza. Il troppo calore, se anticipiamo i tempi, potrebbe portare ad una sorta di uovo strapazzato, una frittatina nei peggiori dei casi: danno irrimediabile, piatto rovinato.
Abbiamo tracce assai marcate di questa preparazione addirittura in Nord Africa e Grecia: in questa ultima nazione si aggiungeva in cottura, oltre al burro, della lattuga e diversi tipi di erbe aromatiche.
In una versione più toscana ho voluto tentare la strada della fesa di tacchino, in bocconcini, aggiungendo alla salsa fricassea del Parmigiano e del pangrattato, come suggerisce il Petroni, uno dei massimi esperti della nostra cucina regionale.
Provatela! Stando attenti a non far diventare stopposa la carne, avrete un piatto di gran classe.
FRICASSEA DI FESA DI TACCHINO, per 3
800 gr. di bocconcini di fesa di tacchino
succo di 3\4 di limone (piccolo)
mezzo scalogno
mezzo spicchio d’aglio
4 rossi d’uovo
del pangrattato
del Parmigiano grattugiato
sale, pepe, olio evo qb.
rametti di rosmarino
del vino bianco
In una casseruola ben larga porre, in abbondante evo, il trito fine di scalogno e aglio, aggiungere il rosmarino, fare andare per poco quindi versare i bocconcini di fesa. A fiamma alta far sfumare col vino bianco, abbassare la fiamma, salare, pepare e proseguire la cottura a fuoco dolce per 20/25 minuti, aggiungendo pochissimo brodo vegetale se necessario. Nel frattempo preparare la fricassea: scartare gli albumi, amalgamare quindi col limone, il pangrattato, il Parmigiano, salando e pepando lievemente. Terminata la cottura del tacchino, spegnere il fornello e trasferire la casseruola su un altro fuoco spento; attendere qualche secondo, quindi versare la salsa fricassea, rimestando bene e cercando di formare il classico velo traslucido. Servire subito.

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